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Un rimedio semplice semplice

L’erboristeria si occupa della raccolta di piante officinali e della loro distribuzione al pubblico.

Ma che significa officinali? È un termine che deriva da “officina”, così veniva infatti chiamata l’antica farmacia galenica, ove si preparavano quei medicamenti naturali denominati “semplici”.

Il termine fu usato per la prima volta da Galeno, l’antico medico greco che viene considerato il padre della medicina, tant’è che ancor oggi i preparati medicinali non chimici vengono chiamati galenici.

La “tisana” è quella soluzione che ci consente di approfittare della benefica anima della pianta con una semplice tazza d’acqua calda.

Tuttavia non sempre abbiamo il tempo (o la voglia!) di concederci uno spazio per questo rito antico, e nasce allora l’esigenza di usufruire di mezzi di assunzione più rapidi: compresse, estratti fluidi, fiale…

Sono questi i cosiddetti complementi alimentari, che da un lato compensano le carenze provocate da un’alimentazione scorretta, apportando vitamine, fibre e minerali; dall’altro agevolano l’eliminazione delle tossine e rinforzano le autodifese del corpo.

Non si tratta quindi di medicine, ma di aiuti naturali per il buon funzionamento dell’organismo, il mantenimento della salute e l’autoguarigione.

Come si prepara una tisana?

 Perlopiù in due modi: infuso o decotto, diamo qui dei suggerimenti generali, per qualche singola pianta possono essere necessarie delle variazioni sul tempo o sulle modalità.

Infuso: si versa 1 tazza di acqua bollente sopra 1 cucchiaio di erba essiccata, la si lascia poi riposare, coperta, per 5/10 m. e poi si filtra (è un sistema indicato per fiori e foglie). È preferibile usare recipienti di terracotta o smaltati.

Decotto: 1 cucchiaio di erba essiccata posta in 150 ml. (1 tazza) di acqua fredda e poi portata a ebollizione per 5/20 m. col coperchio, quindi filtrata (è indicato per radici e cortecce).

Per dolcificare, eventualmente, possono usarsi il miele, il fruttosio o il succo di agave, preferibilmente non il saccarosio!

E ricordarsi che un infuso contiene principi attivi volatili, quindi è bene consumarlo in giornata.

Quando va bevuta?

 A digiuno e prima dei pasti le tisane diuretiche e de­purative.

Dopo i pasti quelle digestive e antifermentative.

Prima di coricarsi quelle sedative e lassative.

Anche queste sono indicazioni che vanno bene in genere, ma variabili a seconda delle esigenze personali.

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